La situazioni dei Pronto Soccorso (PS) in costante affanno per le attese ed i ritmi di lavoro è stata di recente ripuntualizzata in un articolo sul portale della agenzia di stampa ADN Kronos ( leggi l’articolo) . Il problema non è di poco conto, è un problema complesso in cui il Pronto Soccorso rappresenta molte volte lo “spettatore innocente“, il terminale su cui ricadono critiche e commenti non edificanti.
Il problema descritto nell ‘articolo dell’ADnKronos, o meglio ri presentato per l’ennesima volta negli ultimi anni, coinvolge il Sistema Sanitario nella sua interezza attraverso la progettazione e realizzazione di servizi per il cittadino . L’evoluzione degli ospedali attraverso il concetto di intensità di cure, la progressiva riduzione del numero degli ospedali e del numero dei posti letto, sono tutti fattori che hanno contribuito ad uno squilibrio ospedale/territorio, ad una de ospedalizzazione sempre più rischiosa ed ad una forte sollecitazione dei Pronto Soccorso. Un modello di tale portata necessita inevitabilmente di un intervento strutturale sul territorio (medicina generale, continuità assistenziale, medicina dei servizi) non sempre progettato, realizzato e sviluppato a dovere.
Quanto sopra descritto costituisce dunque il “carburante” che alimenta il sovraffollamento nei nostri PS. Lo studio attento del sovraffollamento, metodologico e basato sulle evidenze, costituisce la giusta chiave di lettura e quindi di intervento per proporre soluzioni soddisfacenti e premianti. L’interessante lavoro di Asplin costituisce un ottimo punto di partenza e riflessione (A conceptual model of emergency department crowding) per impostare seriamente un approccio corretto all'”overcrowding“. Il lavoro fornisce un “modello” costituito da una serie di fattori che influiscono sulla performance di PS :
- fattori di ingresso
- fattori di attraversamento
- fattori di uscita
Ciascuno di questi fattori costituisce un elemento del processo assitenziale in PS ed è perfettamente misurabile: infatti il lavoro di Asplin finisce per fornire anche un set di indicatori di performance dei PS e non solo.
In Italia la mancanza di una cultura dell’emergenza finisce molte volte per creare soluzioni del tutto inadatte a gestire l’ondata epidemiologica che investe i dipartimenti di emergenza: il problema del sovraffollamento dei pronto soccorso non è il pronto soccorso soltanto ma tutto l’ospedale, ed il problema dell’ospedale non è solo l’ospedale ma anche e soprattutto il territorio: riallineare il sistema è una sfida cui non possiamo sottrarci ed in questo contesto la medicina generale deve ripensare non tanto il ruolo quanto la propria funzione.